Educazione ai meccanismi del dolore - Luca Pella

Educazione ai meccanismi del dolore

Viviamo oggi un’epidemia di dolore cronico contro la quale i farmaci stanno mostrando sempre più la loro inefficacia. Abbiamo però a disposizione strumenti educativi semplici, ma estremamente efficaci, rivolti a potenziare i sistemi di autotrattamento naturali che ognuno ha a disposizione.

La Conoscenza è potere. La scienza del dolore più avanzata è stata resa accessibile e comprensibile a tutti.

Ai pazienti verranno rese fruibili le più recenti acquisizioni sui tessuti, i nervi, il cervello e sugli effetti dello stress sul dolore e il movimento.

Spiegare le moderne neuroscienze ai pazienti è una strategia evidence based (medicina basata sulle evidenze scientifiche) in grado di modificare i comportamenti legati a stress e dolore.

Spiegare il dolore è un processo a due vie – le presentazioni del dolore, le metafore e le storie, viste dalla prospettiva del paziente, richiedono un’analisi ragionata e sono cruciali per comprendere i meccanismi che mantengono il dolore o che lo esacerbano.

Abbiamo accumulato più conoscenze sul dolore negli ultimi 10 anni che nelle migliaia di anni precedenti, e siamo sempre più in grado di rispondere a domande sul “perché mi fa male così?” e “cosa posso farci?”.

Questa conoscenza si applica sia ai giovani che agli anziani, dalla lombalgia alla emiplegia, dai dolori generalizzati alle situazioni più complesse quali l’arto fantasma e le algodistrofie.

Decenni di ricerche e di esperienza clinica sono state ora sintetizzate in un ulteriore passo avanti della rivoluzione di Explain Pain – il Protectometro.

È un manuale per il paziente, che consente alla persona e al suo terapista di tracciare un percorso della loro esperienza di dolore, comprendere i tanti fattori che lo influenzano, e sviluppare una educazione terapeutica e un programma di trattamento su misura.

È una terapia che funziona – non ci sono effetti collaterali, è disponibile 24/24, consente miglioramenti continui e può essere condivisa con altri. Viviamo un periodo strabiliante per le neuroscienze, ma anche chi soffre ne deve essere partecipe

Quanto sei stressato?