Grasso e dolore - relazioni locali e sistemiche tra tessuto adiposo e dolore - Luca Pella

Grasso e dolore – relazioni locali e sistemiche tra tessuto adiposo e dolore

Questo articolo nasce come volontà di commentare uno studio di cui metto il link https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10324750/

Lo studio in question si intitola “Adipose Tissue as Pain Generator in the Lower Back and Lower Extremity: Application in Musculoskeletal Medicine” ovvero: il Tessuto adiposo come generatore di dolore nella bassa schiena e negli arti inferiori: applicazioni in medicina Muscolo scheletrica.

Deve dimagrire!!

Questa è forse la frase più comune che viene detta al paziente che soffre di dolori alla schiena o alla ginocchia (i più tipici). Al di là del puro aspetto legato a un peso eccessivo da portarsi dietro, il consiglio deve essere più inteso come un miglioramento metabolico che induca un differente tipo di attività del sistema nervoso autonomo. Capiremo meglio più avanti che cosa intendo.

Per ora limitiamoci a capire quali sono le principali modalità in cui il grasso si presenta e con cui può contribuire al dolore:

  • Lipomi o accumuli adiposi localizzati
  • Cellulite fibrosa
  • Grasso viscerale

Cellulite lipoma e grasso viscerale

I Lipomi

Il modo più semplice di comprendere come il grasso possa contribuire all’esperienza dolorosa è il concetto di LIPOMA: ovvero un accumulo di grasso ben definito che acquista una sorta di indipendenza dal resto del tessuto adiposo e che può comprimere alcuni nervi superficiali generando in modo diretto la sensazione di dolore.

Si presenta come una ‘palla di grasso’ sotto la pelle, morbida, facile da muovere con una leggera pressione delle dita. Nella maggior parte dei casi non dà sintomi o dà sintomi lievi. A volte, però, in particolare se si forma in alcune zone del corpo, può diventare anche molto fastidioso contribuendo al dolore locale.

Nel caso di Lipoma singolo che sta dando disturbi locali da compressione, il lavoro con la Manipolazione Fasciale può essere di grande aiuto per migliorare la compressione del nervo e diminuire il dolore

Corpo adiposo di Hoffa

Esistono zone specifiche di grasso, come il corpo di Hoffa nell’articolazione del ginocchio, che sono associate a schemi precisi di dolore.

Il corpo di Hoffa è una struttura anatomica composta da tessuto adiposo localizzata nella regione anteriore del ginocchio, dietro al tendine rotuleo e davanti al condilo femorale. L’ingrossamento o l’irritazione del corpo di Hoffa può causare dolore anteriore al ginocchio, noto come sindrome del corpo di Hoffa o impingement del corpo di Hoffa. Questo dolore può essere localizzato e specifico alla regione anteriore del ginocchio, e può essere associato a gonfiore e limitazione dei movimenti articolari.

La valutazione del corpo di Hoffa e delle condizioni correlate può essere effettuata attraverso l’uso di tecniche di imaging come la risonanza magnetica, che consente di visualizzare il tessuto adiposo e valutare eventuali anomalie o infiammazioni nella regione del corpo di Hoffa. Comprendere i pattern di dolore associati a specifiche aree di grasso, come il corpo di Hoffa, è importante per la diagnosi e il trattamento mirato delle condizioni muscoloscheletriche correlate.

E’ una struttura riccamente innervata in particolare dai nervi:

  • Nervo articolare Posteriore (n. Tibiale)
  • nervo del vasto mediale laterale
  • Ramo ricorrente e articolare laterale del nervo peroneale
  • Branca infrapatellare

Riconoscere il dolore come provenente da questa struttura può essere utile per migliorare e velocizzare il trattamento del dolore anteriore di ginocchio.

La cellulite Fibrosa

La cellulite (o Adiposità Localizzata) è un inestetismo tipicamente femminile (interessa circa il 90% delle donne), indipendentemente dall’età e dalla forma fisica. Si manifesta con la comparsa di fossette irregolari (“pelle a buccia di arancia“) soprattutto su fianchi, cosce, glutei, addome e ginocchio. In rari casi anche agli arti superiori.

Che cos’è la cellulite?

La cellulite è una patologia provocata da processi patologici che interessano il tessuto adiposo (grasso), il sistema circolatorio (microcircolo) e la pelle in superficie. Nel tessuto sottocutaneo si verifica uno sbilanciamento del tessuto adiposo: le cellule di grasso si “gonfiano”, premono sul microcircolo, provocando ritenzione idrica e un’iniziale infiammazione.

Quali sono le cause della cellulite?

All’origine dell’insorgenza della cellulite, vi sono una serie di cause:

  • genetiche – maggiore attività ormonale, fragilità capillare, cattiva circolazione;
  • ormonali – eccessiva attività degli estrogeni che comporta la ritenzione idrica;
  • vascolari – rallentamento del circolo sanguigno (una stasi che favorisce l’insorgere della cellulite);
  • stress – vita frenetica, scarso riposo notturno, ecc.
  • cattive abitudini alimentari e comportamentali – alimentazione ricca di grassi e zuccheri, abuso di sostanze alcoliche, scarpe inadatte (con tacchi alti e punte strette), vestiti troppo stretti, ecc.

Quali sono i sintomi della cellulite?

La cellulite si presenta con la cosiddetta “pelle a buccia d’arancia”, che può essere più o meno pronunciata. Nei casi più lievi, le fossette della pelle sono appena visibili. In quelli più gravi, invece, assumono dimensioni considerevoli e risultano dure al tatto.Nonostante la cellulite sia considerata un inestetismo, può diventare un vero problema di salute. La crescita esagerata del pannicolo adiposo, infatti, può compromettere al circolazione linfatica e venosa, causare edemi, comprimere nervi con sensazioni dolorose.

Soprattuto quando diventa Fibrosa e quindi i casi in cui il tessuto connettivo tra i lobuli adiposi diventa molto rigido, può portare molti problemi di dolore che vengono a volte scambiati per “semplici” dolori muscolo scheletrici ma che non migliorano con i trattamenti classici.

Cellulite e dolore

Il tessuto adiposo viscerale e il dolore cronico

Innanzitutto, devono essere descritti i meccanismi di generazione del dolore intrinseco, sottolineando come il tessuto adiposo possa essere direttamente coinvolto nella percezione del dolore attraverso la presenza di ricca innervazione nocicettiva e la produzione di adipochine proinfiammatorie. Questo aspetto è supportato da evidenze che dimostrano la sensibilità del tessuto adiposo a stimoli nocicettivi e la sua capacità di produrre sostanze chimiche che possono contribuire all’infiammazione e al dolore.

In particolare la produzione di Adipochine (speciali Citochine infiammatorie derivanti dal tessuto adiposo) contribuisce a mantenere alto il livello di infiammazione sistemica che da sola è sufficiente a mantenere uno squilibrio del Cortisolo e a mantenere attivo il dolore cronico

Il tessuto adiposo agisce come un vero organo endocrino, ovvero come una ghiandola metabolica: le sue funzioni e produzioni possono essere paragonate a quelle importantissime di tiroide e pancreas, contribuisce infatti alla gestione del diabete.

L’attività fisica è l’unica cosa che può contrastare l’accumulo adiposo. In alcuni casi di difficoltà particolare a riattivare il metabolismo anche la Manipolazione Fasciale Diretta al tessuto adiposo stesso può contribuire a renderlo disponibile per poi essere bruciato dall’attività fisica.

Soluzione

L’attività fisica e il ripristino della HRV (Variabilità Cardiaca) è il modo migliore per regolare questi problemi.

In particolare la attività fisica svolta come HIIT è il sistema più efficiente per riportare una adeguata Variabilità Cardiaca e riportare il Sistema Nervoso Autonomo a funzionare in modo adeguato ripristinando l’attività antiinifiammatoria del Nervo vago. Clicca Qui per approfondire questo aspetto

quali tecniche potrebbero essere indicate in questo caso?

Quanto sei stressato?