Il Sistema Nervoso e il Dolore Cronico - La Fibromialgia come esempio - Luca Pella

Il Sistema Nervoso e il Dolore Cronico – La Fibromialgia come esempio

In uno studio recente datato 5 Aprile 2023 si sono analizzati alcuni aspetti del dolore cronico che non erano stati indagati a fondo in precedenza e i risultati ci permettono di capire meglio alcuni aspetti del dolore cronico.

Qui di seguito commenterò i risultati dello studio.

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La sensazione di Controllo sul dolore modifica la percezione del dolore stesso

La percezione della mancanza di controllo sull’esperienza del dolore è probabilmente una delle principali cause di agonia e di compromissione della qualità della vita nei pazienti con disturbi da dolore cronico come la fibromialgia (FM).

Il non sapere quando avrà termine una determinata cosa (soprattutto se spiacevole) la rende ancora meno piacevole al nostro cervello.

La qualità della vita nei pazienti con disturbi da dolore cronico come la fibromialgia (FM). Il modo in cui il controllo percepito influisce sul dolore soggettivo e i meccanismi neurali sottostanti non sono stati finora studiati nel dolore cronico.

Nello studio è stata utilizzata la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per esaminare l’attività cerebrale durante lo stimolo termico doloroso Autocontrollato (cioè le persone potevano decidere quanto far durare lo stimolo) rispetto a un gruppo in cui la durata dello stimolo era decisa dal computer.

Le persone con Diagnosi di Fibromialgia non riuscivano ad attivare le aree cerebrali comunemente coinvolte nella modulazione del dolore e nei processi di valutazione.

Queste aree sono:

  • corteccia prefrontale Ventro Laterale (VLPFC)
  • Corteccia Prefrontale Dorso Laterale (DLPFC)
  • Corteccia cingolata Anteriore Dorsale ( dACC)

In queste persone le areee che venivano attivate in modo maggiore erano le aree dette SOTTOCORTICALI quali:

  • l’amigdala
  • l’ Ippocampo

Inoltre nei soggetti con Fibromialgia si è notata anche una minor efficienza del collegamento neuronale delle zone corticali con una differenza in quantità di materia grigia disponibile: modifiche strutturali e funzionali importanti che confermano l’importanza del Sistema Nervoso Autonomo in questi problemi.

Non solo dolore

Le aree implicate nella modulazione del dolore (Corteccia Prefrontale e Corteccia Cingolata Dorso Anteriore) fanno anche parte del Sistema Nervoso Autonomo e modulano le altre aree dette sotto corticali (Amygdala, Ippocampo ecc).

In generale quando il Sistema Ortosimpatico (attacco -fuga) prende il sopravvento, le aree della corteccia Pre Frontale vengono in un certo senso disattivate e le aree sotto corticali prendono il sopravvento.

Collegamento con lo Stress

Osservando questo comportamento possiamo comprendere come il dolore diffuso e lo stress siano strettamente collegati in quanto sono regolati dalle stesse aree cerebrali.

A questo punto diventa fondamentale un cambiamento nello stile di vita e imparare a modulare la risposta del Sistema Nervoso Autonomo attraverso l’uso dei corretti esercizi di respirazione.

HRV – La variabilità cardiaca

Il test della HRV (Heart Rate Variabilità – Variabilità del ritmo cardiaco) diventa un potente alleato per la comprensione di come sta lavorando il nostro Sistema Nervoso Autonomo.

Ma come funziona? Ne parleremo nel dettaglio in un altro articolo a cui ti rimando.

In sintesi è una misurazione della differenza di tempo, espressa in Millisecondi,che intercorre tra un battito e l’altro del cuore.

Un Cuore sano ha un ritmo che è pronto a variare in ogni momento in quanto deve essere pronto a scattare se necessario (per scappare a un predatore o per inseguire una preda) e a riposarsi in fretta per non sprecare energie quando non è necessario.

Il cuore si comporta in questo modo se il Sistema Nervoso Autonomo è in equilibrio.

Se prevale la parte dell’attacco-Fuga oppure quella che preferisce simulare la morte (freezing) per scampare a un pericolo allora il cuore inizierà a comportarsi come un metronomo e ad avere i battiti sempre uguali tra loro come tempi.

Quando il cuore si comporta così, il cervello ha disattivato al corteccia prefrontale e viaggia in modalità Attacco-Fuga usando prevalentemente le aree sottocorticali quali l’amigdala.

Cosa Possiamo fare?

E’ chiaro quindi che quando abbiamo a che fare con il dolore cronico, non possiamo aspettarci grandi risultati dal solo lavoro di Terapia Manuale.

Spesso, se ci sono dei risultati, saranno di breve durata.

Occorre modificare lo stile di vita e regolare il funzionamento del Nervo Vago (parasimpatico) in modo da diminuire l’infiammazione e rendere nuovamente operative le aree della corteccia Pre Frontale che inizieranno nuovamente a modulare il dolore.

I metodi del Bio-feedback respiratorio e la modulazione dell’attività fisica sono tra i più efficaci per aiutare le persone a stare bene e tornare a vivere una vita piena gestendo al meglio il dolore.

quali tecniche potrebbero essere indicate in questo caso?

Quanto sei stressato?