La Cervicale Infiammata - Luca Pella

Quello che capita di frequente di sentire dire alle persone che si rivolgono a me è che il dolore al collo è insorto senza una causa precisa, magari conseguentemente a un riposo sul DIVANO dopo pranzo o poco prima di andare a dormire (!!!! su quanto sia “sano” addormentarsi sul divano subito dopo cena ne riparleremo in seguito!!!!).

Cosa si intende per infiammazione?

in questo caso stiamo parlando dell’infiammazione acuta ovvero una condizione di ALLARME della zona e del sistema nervoso locale che reagisce in modo eccessivo a un certo stimolo che può essere aumentato da una posizione un po’ “incastrata”mantenuta a lungo (notoriamente il divano non è esattamente il più ergonomico dei posti dove potersi riposare).

Le strutture cervicali come le articolazioni, i muscoli, i legamenti e le strutture nervose possono andare incontro a infiammazione e portare dolori e sintomi diversi a seconda della struttura che si è infiammata.

Ogni persona è un caso a se stante, ma ci sono alcuni sintomi che possono essere comuni e che sono ricorrenti nelle infiammazioni cervicali e ora andremo a vedere quali sono.

Sintomi di una cervicale infiammata

Come facciamo però a capire se il problema è solo dovuto a una posizione scorretta oppure se è una vera e propria infiammazione del tratto cervicale?

Ci sono alcuni sintomi che possono renderci più chiaro il quadro:

Rimedi di “emergenza” per la cervicale infiammata

Quando una zona del nostro corpo si infiamma dobbiamo tenere presente come avviene l’infiammazione e come si evolve per poter agire al meglio.

Intanto bisogna tenere presente che la fase infiammatoria vera e propria ha una sua storia evolutiva e di norma raggiunge il suo picco intorno alle 24 ore.

Tipicamente la persona riferisce di aver avuto una sensazione di TENSIONE che durante la giornata è aumentata di intensità fino a poi arrivare al dolore acuto che a volte BLOCCA IL MOVIMENTO.

Dopo aver raggiunto il picco, questo si mantiene solitamente per qualche ora (di norma 12 ore circa).

Poi il processo va lentamente a diminuire fino alle 72 ore circa.

Insomma il processo infiammatorio in generale va dalle 24 alle 72 ore circa e in questo lasso di tempo possiamo fare qualcosa per ridurre il tutto ma generalmente è difficile che i sintomi passino completamente.

Quindi nella fase acuta non c’è molto da fare in realtà proprio perché è un processo che ha i suoi tempi.

Quello che è importante è il cosa si fa DOPO, quando la fase acuta è finita: il segreto infatti è… fare in modo che il tratto cervicale non si infiammi!

I rimedi che possono mitigare la fase acuta sono 4:

Rimedio definitivo: come evitare che a cervicale si infiammi??

Il segreto per stare bene è cercare di fare in modo che il tratto cervicale abbia una minor facilità a infiammarsi.

Se stiamo parlando di un singolo episodio in una persona che di norma non soffre di questo disturbo, non è il caso di preoccuparsi.

Diversa è la situazione di chi invece ha una tensione e fastidio costanti e che magari va incontro a recidive di infiammazione cervicale abbastanza spesso.

In questo caso è abbastanza semplice comprendere che bisognerebbe in realtà occuparsi più dell’infiammazione cronica in modo che non diventi acuta così facilmente.

Mi spiego meglio:

Muscoli e vertebre cervicali non si infiammano “per caso”: nella maggior parte dei casi, queste strutture si infiammano perché si portano dietro qualche problema cronico.

Se i tuoi muscoli sono sempre tesi e contratti, prima o poi si infiammeranno.

I tuoi sforzi devono concentrarsi quindi sul rendere i muscoli meno rigidi COSTANTEMENTE, non solo quando c’è una infiammazione acuta.

Diversi studi hanno ormai dimostrato l’efficacia di un programma di esercizi di rinforzo della muscolatura cervicale. Secondo gli studi più recenti un programma di esercizi ha un efficacia superiore nel lungo termine rispetto alla terapia manuale o rispetto al massaggio che hanno effetti più brevi nel tempo.

Ma quali esercizi?

Ci sono molti tipi di esercizi che possono aiutare e devono tener conto dei tempi corretti per la persona e dei giusti carichi per non eccedere.

SI Può FARE IL “FAI DA TE” MA DI SOLITO è MEGLIO DECIDERE GLI ESERCIZI MIGLIORI MONITORATI DA UN FISIOTERAPISTA CHE CI AIUTI A DOSARE GLI ESERCIZI IN BASE AI NOSTRI PROBLEMI E ALLA NOSTRA CAPACITà DI GESTIRE UN ESERCIZIO.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36181044/

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