Crampi muscolari: classificazione e approccio
I crampi muscolari sono contrazioni involontarie e dolorose di un muscolo o gruppo muscolare, si distinguono principalmente in tre categorie a fini terapeutici e divulgativi (quindi semplificando molto): clicca qui per leggere l’articolo originale da cui ho tratto spunto
1. Crampi notturni
Questi si manifestano prevalentemente durante il sonno, spesso alle gambe (polpacci, cosce). La loro patogenesi è ancora poco chiara ma possono essere correlati a disidratazione, alterazioni elettrolitiche o affaticamento muscolare durante il giorno.
In molti casi sono idiopatici e si associano a età avanzata o sedentarietà.
Spesso nella mia esperienza sono concomitanti a tensioni lombari oppure tendono a insorgere sulla stessa gamba che in passato ha sofferto di Sciatalgia

2. Crampi da cause specifiche
Qui rientrano crampi in contesti ben delimitabili:
- Esercizio fisico intenso, che può provocare accumulo di lattato, affaticamento e ischemia muscolare (minor apporto di Ossigeno);
- Esposizione al calore eccessivo, che può portare a disidratazione a causa dell’eccessiva sudorazione e di conseguenza a alterazioni elettrolitiche;
- Fatica muscolare da sovraccarico o sforzo continuo;
- Disidratazione e squilibrio elettrolitico, soprattutto carenza di sodio, potassio, magnesio o calcio.
Questi crampi spesso compaiono durante o subito dopo lo sforzo, oppure in condizioni di caldo intenso, come in atleti o in ambienti lavorativi gravosi.
Squilibrio elettrolitico: cosa vuol dire??
Lo squilibrio elettrolitico si verifica quando i livelli di minerali fondamentali — come sodio, potassio, magnesio e calcio — nel sangue non sono bilanciati. Questi elettroliti sono essenziali per il corretto funzionamento dei muscoli e dei nervi.
Quando c’è un loro deficit, spesso causato da sudorazione eccessiva, disidratazione, vomito, diarrea o diete sbilanciate, i muscoli possono contrarsi in modo anomalo, provocando crampi dolorosi.
In parole semplici: se i “segnali elettrici” che fanno funzionare i muscoli non passano correttamente perché mancano i “minerali giusti”, i muscoli si bloccano o si contraggono troppo — e arrivano i crampi.

3. Crampi correlati all’assunzione di statine
Le statine, note anche come inibitori dell’HMG‑CoA reduttasi, sono farmaci ampiamente prescritti per ridurre il colesterolo LDL e prevenire malattie cardiovascolari. Tuttavia, in una minoranza di pazienti, possono causare disturbi muscolari, tra cui crampi, dolore, rigidezza muscolare, affaticamento, e talvolta notturni (PMC).
A dispetto della percezione comune, studi randomizzati e placebo-controllati (inclusi N-of-1 trials) mostrano che per la maggior parte dei pazienti (oltre il 90 %) i sintomi muscolari non differiscono tra statina e placebo (PMC). Tuttavia, in una piccola quota di casi (circa 5‑10 %), i crampi e la mialgia sembrano attribuibili realmente alle statine, soprattutto ad alte dosi o con fattori predisponenti individuali (età avanzata, polimorfismi genetici come SLCO1B1, interazioni farmacologiche) (MDPI).
Possibili meccanismi fisiopatologici:
- Disfunzione mitocondriale e riduzione di CoQ10 compromesso nella via del mevalonato;
- Alterazioni del segnale del calcio e ridotta prenilazione proteica;
- Atrofia muscolare mediata da atrogin‑1 e aumentata apoptosi cellulare (MDPI).
Strategie gestionali prevedono: interruzione temporanea del farmaco, switch a statina con minor lipofilia, riduzione del dosaggio, utilizzo di trial individuali (N-of-1), o in ultima istanza passaggio a terapie alternative come PCSK9 inibitori in soggetti ad alto rischio cardiovascolare che non tollerano le statine (lipidjournal.com, Health).
L’uso di Coenzima Q10 come supplemento è stato proposto, ma gli studi clinici hanno fornito risultati contrastanti: alcune ricerche non mostrano miglioramento dei sintomi, mentre altre indicano possibili benefici in casi selezionati.
Tabella riassuntiva dei tre gruppi principali
Tipo di crampo | Meccanismo / contesto | Caratteristiche | Gestione consigliata |
---|---|---|---|
Notturni | spesso idiopatici, legati a età o sedentarietà | Dolore improvviso durante il sonno | Stretching serale, idratazione, massaggi, miglioramento postura |
Specifici | fatica, caldo, sforzo, squilibrio elettrolitico | Crampi durante/successivi allo sforzo o calore | Idratazione, integrazione elettrolitica, recupero muscolare |
Da statine | effetto diretto/influenza individuale (es. genetica, interazioni) | Crampi associati a farmaco, spesso notturni | Monitoraggio CK, sospensione temporanea, switch o dose ridotta, eventualmente CoQ10 |
Stretching durante il crampo: è utile o controproducente?
Cosa dicono le evidenze scientifiche
✅ Stretching statico durante il crampo attivo
- In caso di Exercise‑Associated Muscle Cramps (EAMC), lo stretching autogestito o eseguito da un operatore, eseguito con calma e in modo appropriato, è considerato il trattamento più rapido, sicuro ed efficace per l’alleviamento immediato del crampo PMC
- Il suo meccanismo d’azione sfrutta l’inibizione autogena indotta dai Golgi tendon organs: aumentando la tensione sul tendine, si favorisce un feedback inibitorio sul motoneurone α, ripristinando l’equilibrio tra input eccitatori e inibitori PhysiopediaPMC.
- Uno studio (PMC5687236) conferma che lo stretching statico acuto è l’intervento di scelta per il sollievo immediato in caso di crampi post-sforzo PMC.
🧾 Linee guida cliniche
- Fonti cliniche come StatPearls e NHS indicano chiaramente che durante un episodio di crampo è consigliato allungare delicatamente il muscolo interessato, accompagnato da massaggio o mobilizzazione lieve
❓Ci sono evidenze contrastanti?
Le controversie principali riguardano l’uso regolare di stretching per la prevenzione o il recupero post‑esercizio, non il trattamento acuto del crampo:
- Per la prevenzione dei crampi notturni o muscolari, lo stretching quotidiano può ridurre la frequenza, ma non regolarmente eliminarli
- Per il recupero da DOMS o affaticamento post‑esercizio, molte rassegne metanalitiche dimostrano che lo stretching non accelera il recupero, e non ha effetto significativo su dolore muscolare ritardato o performance Qui trovi l’articolo originale
- In contesti di infiammazione acuta dei tessuti, lo stretching può essere controindicato, ma questo non riguarda specificamente i crampi muscolari
✅ Sintesi della situazione
Fase | Ruolo dello stretching | Evidenza scientifica |
---|---|---|
Durante crampo acuto | ✔️ consigliato | Efficace, primo intervento |
Prevenzione continuativa | ✔️ utile ma non risolutivo | Riduzione frequenza crampi, non necessariamente comparsa |
Recupero post-esercizio | ❌ non efficace | Non accelera recupero da DOMS o ripristino forza |
Infiammazione acuta | ❌ controindicato | Applicazione inadatta in presenza di infiammazione tissutale |
DOMS: i Dolori Muscolari a Insorgenza Ritardata (Delayed Onset Muscles Soreness) non sono la stessa cosa dei crampi e vanno inquadrati nel modo corretto per prevenirli e gestirli nel modo migliore. Ne ho parlato immondo approfondito in questo articolo.