Epicondilite - Luca Pella

Epicondilite

Sai di cosa si tratta?

E’ una tendinopatia, ovvero una condizione patologica del Tendine dei muscoli estensori radiali del carpo e delle dita e della sua inserzione sull’epicondilo omerale, cioè la parte esterna dell’omero che partecipa dall’articolazione del gomito e su cui in parte si inseriscono questi muscoli.

Questa problematica è comunemente nota come “Gomito del Tennista” anche se capita molto spesso che chine soffre non sappia nemmeno cosa sia il tennis.

Condizione caratterizzata dall’insorgenza insidiosa di dolore al gomito laterale, solitamente in assenza di traumi.

Punti clinici chiave

  • La tendinopatia laterale del gomito si risolve generalmente senza trattamento in 6-12 mesi.
  • Non ci sono prove che l’uso del gomito, nonostante il dolore, provochi danni.
  • Alcune prove supportano l’uso della fisioterapia per l’epicondilite laterale.
  • Le iniezioni di glucocorticoidi possono alleviare il dolore a breve termine, ma devono essere utilizzate con cautela a causa dei potenziali effetti avversi sul dolore e sulla funzionalità a lungo termine; ulteriori effetti avversi includono l’atrofia e la decolorazione della pelle. per saperne di più clicca qui e qui ,

Cosa si può fare per risolvere l’Epicondilite?

La British Elbow & Shoulder Society (BESS) fornisce delle linee guida su cosa possiamo fare per gestire al meglio l’epicondilite.

Dobbiamo intanto comprendere che si tratta di una tendinopatia e in quanto tale è il risultato di un alterata Omeostasi del tessuto che porta a una sua modifica e può contribuire all’insorgenza del dolore in quanto la funzione del tendine viene alterata. Clicca qui per saperne di più

Il dolore può restare localizzato al gomito oppure irradiarsi lungo l’avambraccio fino al polso e alla mano rendendo difficile molti compiti e dando una certa disabilità.

Spesso Stringere la mano o afferrare oggetti usando indice e pollice o ruotare la chiave della macchina diventa complicato.

Soluzioni

Abbiamo visto che la tendinopatia è il risultato di una alterazione della omeostasi del tessuto stesso che modifica le sue proprietà meccaniche in seguito alla modifica di metabolismo.

Il tendine funziona un po’ come una molla:

  • collega il muscolo, la forza motrice, all’osso permettendo così il movimento dell’osso stesso in seguito alla contrazione muscolare
  • Per poter fare questo deve essere poco elastico altrimenti quando il muscolo si accorcia, il tendine si allunga e non riuscirebbe a trasferire la forza in modo adeguato per muovere l’osso
  • Per poter fare questo la sua struttura e il suo metabolismo devono essere perfetti

Quando abbiamo a che fare consuma tendinopatia, il tendine ha perso le sue capacità di essere come una molla e non riesce più a effettuare il suo lavoro. In più tensioni in altri distretti possono peggiorare il quadro.

I modi migliori per riuscire a modificare l’omeostasi e tornare alla fisiologia del tendine sono rappresentati da:

  • Manipolazione Fasciale per togliere le tensioni in eccesso derivanti anche da latri distretti
  • Moxibustione per aumentare la vascolarizzazione
  • Esercizi Isometrici, Isotonici, eccentrici per migliorare la capacità del tendine di tollerare il cari e ricreare la molla perfetta.

Bibliografia

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37342924/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34874323/
https://www.bmj.com/content/381/bmj-2022-072574
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666638321002590 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9503571/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33148599/

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