Apnee Notturne e respirazione - Luca Pella

Apnee Notturne e respirazione

Cosa si intende per apnee notturne?

L’apnea ostruttiva del sonno è una condizione medica caratterizzata da interruzioni nella respirazione durante il sonno dovute all’ostruzione – totale o parziale – delle vie aeree superiori. È nota anche come OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), ovvero “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno”.

Possiamo distinguere diversi livelli della patologia: si ha apnea quando l’interruzione del respiro va dai 10 secondi e meno di 3 minuti; si ha ipopnea quando si ha una riduzione parziale del respiro; si ha il RERA (Respiratory Effort Related Arousal) quando c’è limitazione della respirazione con progressivo aumento dello sforzo respiratorio seguito da un repentino sblocco. Il disturbo interessa più frequentemente gli uomini delle donne e nelle donne è più frequente dopo la menopausa.

Quali sono le cause dell’apnea ostruttiva del sonno?

Alcune condizioni favoriscono l’insorgenza delle apnee del sonno: 

  • obesità/sovrappeso
  • ostruzione delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola)
  • abuso di bevande alcoliche prima di andare a dormire
  • assunzione di sonniferi

Tutti queste condizioni sono anche derivanti da uno squilibrio importante del sistema Nervoso Autonomo e la respirazione lenta e profonda può migliorare di molto l’equilibrio del sistema Nervoso autonomo.

Il sistema Nervoso Autonomo può essere valutato grazie a un questionario e grazie alla misurazione della HRV (variabilità cardiaca). Vai alla sessione BioCoaching del mio sito per fare il questionario e scaricare l’E-Book sulla HRV.

Quali sono i sintomi dell’apnea ostruttiva del sonno?

Chi soffre di apnee ostruttive del sonno russa in modo molto evidente fin dalle prime fasi di sonno (il russare diventa via via più forte fino a quando il soggetto non smette di respirare per qualche secondo, per poi riprendere a respirare improvvisamente e dar vita a un nuovo ciclo che si ripete, identico). Diversi i sintomi legati a questo disturbo:

  • eccessiva sonnolenza diurna
  • difficoltà a concentrarsi
  • colpi di sonno
  • cefalea e/o bocca asciutta al risveglio
  • sudorazioni notturne
  • risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento
  • necessità di minzione notturna
  • impotenza

Come prevenire l’apnea ostruttiva del sonno?

Per prevenire l’insorgenza delle apnee ostruttive del sonno è consigliabile: 

  • perdere peso se si è sovrappeso oppure obesi;
  • mangiare in modo sano e fare attività fisica costante, anche moderata;
  • evitare il fumo;
  • evitare gli alcolici, soprattutto prima di andare a dormire.

Diagnosi

Si ha la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno quando il numero di apnee è uguale o superiore a 5 episodi per ora, oppure quando si ha almeno un numero di eventi uguale o superiore a 15 accompagnati da evidenti sforzi respiratori.

La diagnosi si basa prima di tutto sui sintomi riferiti dal paziente e dal partner. Il medico, in caso di sospetto, può sottoporre il soggetto a misurazioni strumentali di vari parametri attraverso:

  • La polisonnografia: consiste nella misurazione, durante alcune ore di sonno notturno, del flusso aereo, del livello di ossigeno nel sangue, della frequenza cardiaca, della mobilità respiratoria toracica e addominale e della postura nel sonno.
  • La poligrafia respiratoria (o monitoraggio cardio-respiratorio notturno): l’esame consiste nel monitoraggio dei principali segnali cardio-respiratori durante il sonno.

Trattamenti

Ai pazienti che soffrono di apnee notturne viene consigliato di:

  • perdere peso, se sono obesi o in sovrappeso;
  • evitare bevande alcoliche e sonniferi;
  • dormire su un fianco;
  • trattare i disturbi eventualmente presenti a carico delle vie aeree superiori.

Come migliorare le apnee notturne

Qualche anno fa è uscito uno studio molto interessante che fa notare come esercitarsi con le respirazioni lente e guidate (una qualsiasi app per cellulare può aiutare) riduce di molto il numero delle apnee notturne.

“SLOW BREATH TRAINING” : MIGLIORA LA FUNZIONE CARDIACA E RIDUCE IL NUMERO DI APNEE NOTTURNE

[KALINA KAWECKA JASZCZ ET AL. 2017]

Lo Slow Breath Training (SBT) è una tecnica di allenamento respiratorio basata sul rallentamento del ritmo respiratorio e soprattutto sull’aumento del rapporto tra durata delle espirazioni rispetto alle inspirazioni

L’SBT influenza in maniera molto complessa la funzione del sistema nervoso. Ad oggi numerosi studi sono concordi nell’affermare che promuova la regolazione tra attività parasimpatica/simpatica e di conseguenza la Variabilità Cardiaca (HRV) e quindi la funzionalità del cuore come evidenziato in questo altro studio dove si rileva un miglioramento della funzionalità cardiaca e del pattern respiratorio notturno in soggetti che avevano già avuto un insufficienza cardiaca.

Anche nello studio che vi presento oggi viene presa in considerazione la salute cardiovascolare del paziente ma in particolare si analizza l’impatto su ipertensione e malattia coronarica. Inoltre, si indaga la relazione con le apnee notturne rilevando che il 76% di pazienti affetti dalle patologie di cui sopra sono coinvolti anche da questo disturbo

Lo studio conferma che la SBT può migliorare la funzione cardiaca e le prestazioni funzionali, inoltre dimostra che questo tipo di training diminuisce il numero di episodi di apnee notturne ma non modifica i singoli eventi

E’ possibile che i miglioramenti siano evocati dell’aumento della sensibilità del riflesso barocettivo e della stessa meccanica respiratoria con una conseguente miglior ventilazione alveolare.

CONCLUSIONI – BIOCOACHING

L’allenamento respiratorio SBT, ha evidenze non solo sulla performance sportiva e sulla regolazione dell’omeostasi parasimpatico/simpatico, ma migliora in maniera significativa l’aspettativa di vita di pazienti con problemi cardiaci cronici e riduce il numero di apnee notturne.

Data l’estrema facilità nello sviluppare gli esercizi più semplici di questo tipo di approccio, la possibilità per pazienti, atleti e clienti di effettuarlo anche a casa, il poco tempo richiesto e la totale assenza di controindicazioni e dunque essenziale prevedere l’inserimento di protocolli SBT, anche in maniera preventiva, per TUTTI

Bibliografia

https://www.humanitas.it/malattie/apnea-ostruttiva-del-sonno/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28075423/
https://www.mp.pl/paim/issue/article/3890/

quali tecniche potrebbero essere indicate in questo caso?

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