La Cervicale - Di cosa stiamo parlando? - Luca Pella

La Cervicale – Di cosa stiamo parlando?

Capita molto spesso che molte delle persone che si rivolgono a me mi dicano, abbastanza rassegnati e preoccupati, di avere la “CERVICALE”. A dire il vero sembra essere uno dei disturbi più comuni con cui ho a che fare come fisioterapista.

Ma cosa si intende per “avere la Cervicale“??

Metto subito le mani avanti…. Questa espressione è entrata nel gergo popolare, ma non significa niente di specifico… MI spiego meglio… O peggio a seconda dei casi….

Il termine “cervicale” è quello che viene usato in ambito medico e anatomico per delineare quella parte di colonna vertebrale che viene comunemente chiamata “collo”. Il termine in se non fa riferimento a una precisa patologia con sintomi precisi.

Probabilmente il termine è entrato nel linguaggio comune in quanto nel tentativo di tradurre direttamente dal medichese la diagnosi che veniva comunicata ai poveri pazienti sofferenti dei disturbi più vari, l’unico termine a loro comprensibile e che si ripeteva spesso era proprio “cervicale” e in questo modo è entrato nell’uso popolare prendendo il significato di una precisa forma di malattia.

Medichese: lingua astrusa di cui solo i professionisti sanitari hanno le chiavi per decifrarla, e solo se non viene scritta in corsivo da loro stessi

Ma cosa sappiamo di preciso delle problematiche che derivano dalla cervicale?

E della colonna cervicale stessa cosa sappiamo?

Per comprendere come mai porta così tanti sintomi bisogna cercare di approfondire la sua conoscenza.

Sette vertebre per reggere la testa, sotto il cielo che risplende

A un certo punto della storia evolutiva, alcuni esseri in passato hanno ritenuto necessario sviluppare un tratto più mobile di colonna che oggi giorno chiamiamo collo o colonna cervicale.

Lo sviluppo di questo tratto di colonna non era per niente scontato in quanto oltre a portare indubbi vantaggi, porta anche un sacco di problemi. Analizziamoli insieme:

Vantaggi:

  • La testa è svincolata dal collo
  • In questo modo si ha maggior possibilità di orientare occhi, orecchie e naso
  • Una maggior possibilità di orientare gli orifizi permette di fronteggiare meglio eventuali pericoli, capire meglio da che parte provengono
  • Consente di mantenere più a lungo una preda nel campo visivo durante la caccia
  • Permette, soprattutto a noi umani, di esprimere fisicamente emozioni come l’amore attraverso il bacio. Senza il collo sarebbe più difficile orientare la testa nell’atto del bacio

Svantaggi:

  • la testa è più in alto o comunque più lontana dal cuore, richiedendo una maggior pressione sanguigna
  • La struttura del collo risulta essere molto delicata rispetto ad altre parti della colonna e quindi più facilmente andrà incontro a traumi importanti come ad esempio il colpo di frusta che non avviene solo per colpa di un tamponamento ma anche, ad esempio, a causa di traumi sportivi.
  • Rappresenta una zona a cui mirano la maggior parte dei predatori

Visti gli svantaggi, è indubbio che gli individui che hanno sviluppato la struttura del collo hanno sfruttato al massimo i vantaggi che questa struttura porta loro, altrimenti non sarebbero sopravvissuti e non avrebbero potuto riprodursi.

Dovete sapere inoltre che tutti i mammiferi (giraffa inclusa) hanno lo stesso numero di vertebre cervicali:

7 VERTEBRE

Ci sono stati alcuni studi che hanno indagato il motivo per cui questo numero non varia nei mammiferi. Qui di segui traduco l’abstract di quello più significativo:

“I mammiferi hanno sette vertebre cervicali, un numero che rimane notevolmente costante. Propongo che la mancanza di variazione sia causata da vincoli di sviluppo: vale a dire, i cambiamenti nell’espressione del gene Hox (alcuni geni molto particolari del nostro DNA, Ndr), che portano a cambiamenti nel numero di vertebre cervicali, ma sono associati a problemi neurali e con una maggiore suscettibilità al cancro della prima infanzia e ai nati morti. Nei vertebrati, i geni Hox sono coinvolti, tra le altre cose, nello sviluppo dell’asse scheletrico e del sistema nervoso. Negli esseri umani e nei topi, è stato dimostrato che i geni Hox sono coinvolti anche nella proliferazione normale e anormale (cancro) delle linee cellulari; diversi tipi di cancro nei bambini piccoli sono associati ad anomalie nell’espressione del gene Hox e ad anomalie congenite. In questi tumori embrionali l’incidenza di una costola cervicale (una costola sulla settima vertebra cervicale, una trasformazione omeotica di una vertebra cervicale verso una vertebra di tipo toracico) sembra essere aumentata. La stima minima del coefficiente di selezione che agisce contro queste mutazioni è di circa il 12%. Negli uccelli e nei rettili si sono verificate frequentemente variazioni nel numero delle vertebre cervicali e spesso vi è una variabilità intraspecifica. […]Nei mammiferi esiste, quindi, un accoppiamento tra lo sviluppo dello scheletro assiale e altre funzioni (compresa la proliferazione di linee cellulari). L’accoppiamento delle funzioni o è un tratto conservato che è presente anche nei rettili e negli uccelli, ma senza apparenti effetti deleteri, oppure l’accoppiamento è nuovo per i mammiferi a causa di un cambiamento nel funzionamento dei geni Hox. Il costo dell’accoppiamento delle funzioni nei mammiferi sembra essere un aumento del rischio di problemi neurali, cancro neonatale, nati morti e un vincolo sulla variabilità del numero vertebrale cervicale.”

In pratica i mammiferi che nella storia hanno sviluppato un numero diverso di vertebre cervicali, difficilmente sopravvivevano abbastanza a lungo da riprodursi e quindi non avevano alcun vantaggio evolutivo nel farlo.

Fa eccezione alla regola il Bradipo che presenta 9 vertebre cervicali. Presumibilmente per la trasformazione di 2 vertebre toraciche in vertebre cervicali.

Questo animale notoriamente molto lento nei movimenti ha anche un metabolismo estremamente lento che lo mette al riparo dalle eventuali ripercussioni cancerogene dovute a una mutazione dei geni Hox.

immagine tratta da http://prosopopea.com/2015/04/20/perche-i-bradipi-hanno-nove-vertebre-cervicali/

Il collo In Medicina Cinese

Nell’ottica energetica della medicina cinese, il collo assume diverse funzioni di connessione ed espressione che possiamo riassumere nei punti seguenti:

  1. connessione tra Zang fu e orifizi: il sangue che arriva alla testa è ricco dei prodotti della digestione, del respiro e del risultato della depurazione di fegato e reni. Tutto questo permette agli orifizi di funzionare al meglio
  2. luogo di attraversamento dei Meridiani principali e della maggior parte dei meridiani secondari della medicina cinese.
  3. sede dei punti “finestra del cielo”. Sono dei punti particolari che si usano in agopuntura quando la testa o gli organi di senso hanno dei problemi. Sono situati vicino a quelli che sono i gangli cervicali superiore, medio e inferiore i quali sono responsabili di parte dell’innervazione autonomica della testa e degli organi di senso.
  4. sede delle vertebre cervicali, metafora di realizzazione e compimento
  5. luogo di somatizzazione delle emozioni

Una cervicale, mille problemi

Visti tutti i collegamenti che la cervicale intrattiene con il resto del corpo, è facile capire come possa influenzare moltissime strutture e come possa essere l’origine di diversi sintomi:

  • La posizione della testa dipende dai muscoli cervicali. Di conseguenza alcuni tipi di vertigini e disturbi dell’equilibrio possono dipendere dalla tensione di questo tratto
  • l’innervazione autonomica di occhi, bocca, orecchie, dipende in parte dai gangli cervicali e tensioni eccessive in queste zone possono dare alterazioni della funzione degli orifizi (acufeni, abbassamenti della vista non rilevabili dall’oculista ecc..)
  • Il passaggi di nervi come il frenico e il vago giustifica abbondantemente il senso di nausea che a volte si accompagna alla tensione cervicale
  • I nervi che vanno alla mano e al braccio passano attraverso la muscolatura cervicale, per questo motivo formicolii e dolori lungo il braccio possono dipendere anche da tensioni cervicali eccessive

Il numero sette

Il sette (sette vertebre cervicali) rappresenta il numero associato dalla cultura cinese all’Uomo in quanto unione di tre (numero del Cielo) e quattro (numero della Terra).

Le cinque vertebre cervicali più basse, anatomicamente molto simili tra di loro, vengono da alcuni autori poste in relazione con l’aspetto più materiale della vita.

Al di sopra di queste troviamo l’epistrofeo, il cui significato etimologico è quello di “ritornare, far ritorno” e la cui forma fa pensare ad un dito puntato verso l’alto ad indicare la via del Dao (Mollard Y.).

In questo scenario, quindi, le sette vertebre cervicali rappresenterebbero una via energetica utile per il compimento di questa realizzazione.

Gli eventuali blocchi a questo livello rappresenterebbero le difficoltà incontrate in questo cammino.

Le emozioni impattano sul collo

Lo sappiamo… le emozioni fanno contrarre il collo.. a volte anche in modo molto importante e invalidante..

Ma come mai succede questo?

I muscoli cervicali come il Trapezio e lo Sternocleidomastoideo (nome complicato per parlare del muscolo che sta ai lati della gola e che insieme al trapezio è uno dei maggiori attori dei movimenti del collo) sono dei muscoli particolari in quanto sono innervati da un nervo la cui origine è ancora all’interno del cranio: il Nervo accessorio o 11° nervo cranico.

Questi muscoli, probabilmente, in antichità costituivano le branchie dei nostri antenati (e nell’embrione umano prima di svilupparsi come muscoli, fanno parte di quelli che vengono chiamati “archi branchiali”) e probabilmente per questo motivo hanno un innervazione la cui origine parte da dentro il cranio in modo che sia protetta al massimo.

Nel momento in cui siamo sottoposti a stress tendiamo a irrigidire questa muscolatura per vari motivi:

  • Se l’origine branchiale fosse vera, il riflesso a respirare di più aumenterebbe il tono di questi muscoli (lo sternocleidomastoideo aiuta anche a sollevare la clavicola nei movimenti respiratori)
  • La loro contrazione aumenta la stabilità del rachide cervicale, fatto importante in una eventuale lotta
  • la loro contrazione può fare inclinare in avanti la testa in modo da proteggere la carotide e renderla un bersagli meno semplice da colpire.

Quando lo stress si protrae per molto tempo, il tono di questa muscolatura continua a restare alto e questo diminuisce il micro-circolo a livello di questi muscoli (clicca qui per approfondire) che per questo motivo iniziano a fare male e risultare “contratti”.

Soluzione per il dolore cervicale cronico da Stress

Visto che il dolore in queste zone deriva da una modifica in negativo del microcircolo, tutte le strategie che mirano ad aumentarlo possono dare un sollievo:

  • il massaggio ovviamente attiva il microcircolo, ma non in modo continuativo e rappresenta solo una soluzione temporanea
  • L’applicazione di calore locale allo stesso modo può aumentare il microcircolo locale per tempi diversi a seconda del modo in cui viene applicato il calore. la moxibustione ad esempio può dare dei risultati più lungo termine in quanto interagisce con il sistema nervoso autonomo.
  • L’esercizio di forza aumenta la vascolarizzazione e può creare una modifica più duratura e quindi donare sollievo più a lungo.
Riferimenti

Varela-Lasheras, I., Bakker, A., van der Mije, S., Metz, J., van Alphen, J., & Galis, F. (2011). Breaking evolutionary and pleiotropic constraints in mammals: On sloths, manatees and homeotic mutations EvoDevo, 2 (1) DOI: 10.1186/2041-9139-2-11

quali tecniche potrebbero essere indicate in questo caso?

Quanto sei stressato?